Non siamo più quelli di prima

Non siamo più quelli di prima...
Qualche sera fa eravamo tutti davanti al computer, guardavamo il video montato con le foto e i filmati del 2009. Quell'anno abbiamo trascorso le vacanze di Natale sulla neve.
Rebecca era piccola, aveva 11 mesi e mio marito se la teneva stretta, tutta imbacuccata nella sua tuta invernale rosa, mentre scendevano insieme, da un piccolo pendio innevato, seduti sul disco.
Oggi non lo farei più... - così mi ha detto.
In parte dispiaciuto riconoscendosi diverso e in parte sollevato che quelle piccole scivolate non si fossero trasformate in brutti incidenti.
Non so se non lo farei più perché Tristano è diverso da Rebecca, oppure perché io sono diverso... 
Tu sei diverso...
Tristano è piccolo, come era piccola Rebecca. Probabilmente resterebbe senza fiato, come rimaneva Rebecca. Incuriosito e stupito dalla nuova sensazione di avvertire le farfalle nello stomaco, l'aria sul viso, il freddo degli spruzzi della neve... Sicuro, come era sicura Rebecca, fra le braccia del papà. Sicuro come era sicura Rebecca, alla quale non è accaduto alcun incidente perché quelle scivolate erano brevi, semplici, moderate... Perché non sei stato incosciente allora, ma sei troppo prudente adesso. 
Abbiamo perso l'innocenza...
Sì, è vero. L'abbiamo persa e non c'è modo di ritrovarla.

Un amico ha postato una foto, ritraeva il tuffo del figlio. Una bella foto: la figura del ragazzino in volo, a metà fra lo scoglio e l'acqua del mare.
Il papà la commentava orgoglioso perché il figlio stava ricalcando le sue orme... aveva un discreto numero di ragazzine in ammirazione per quella buona prestazione.
La prima cosa che ho pensato è stata: "Avranno controllato il fondale? Sono certi che la fronte del ragazzino non si schianterà su qualche scoglio sconosciuto?"
Io l'ho pensato e mio marito glielo ha scritto...
Ha fatto la figura del gufo, del bacchettone.
Perché ognuno riconosce i pericoli di cui ha esperienza e memoria. 
Per avere paura di uno scoglio imprevisto, bisogna sfiorarne uno seriamente....

A noi non è capitato né di scapicollarci malamente giù da una pista nera col disco e frantumarci le ossa, né di spaccarci la testa con un tuffo, eppure vediamo i pericoli, li vediamo ovunque, vediamo quelli prima di qualunque altra cosa.
Dipende dalla consapevolezza che si è insinuata in noi. 
E' la morte: entrata nella nostra vita con tutti i suoi attributi.
Lei è la fine. 
E' dolorosa, per chi resta. A volte lo è anche per chi va. Ma una volta andato, il dolore resta a chi è rimasto.
E' imprevedibile. E' inaspettata. E' certa.
In parte tentiamo di scansarla, di allontanarla. Ma è un lavoraccio, perché non si può prevedere tutto... E' impegnativo, perché qualunque gesto scegliamo di compiere, mettiamo sempre in conto la parte imprevista. 
Viviamo a metà. 
Viviamo nella paura e con la paura.
Io ancora peggio di lui. Perché io pretendo di trovarmi pronta.
Mi impongo un allenamento quotidiano, perché ho sofferto talmente tanto e talmente profondamente che non so se potrei sopportare qualcosa di simile... ancora una volta. Rispondo alla mia paura di non riuscire a superare un altro dolore, imponendomi di mantenere la soglia di vigilanza molto alta, sempre molto alta. 
E lo so che non si è pronti.
Non si è MAI pronti al dolore della morte.
La morte colpisce chiunque, non solo i figli che tentano di giungere da noi.
Non basta smettere di procreare o procreare con successo perché la paura cessi.
In verità noi non soffriamo più per la perdita delle nostre figlie, ma temiamo di perdere anche gli altri, temiamo che soffrano, che capiti loro qualcosa di terribile. Temiamo che accada qualcosa a uno di noi due, o ancora peggio, ad entrambi. Temiamo che i nostri figli soffrano per la nostra morte. Temiamo di dover vivere l'uno senza l'altro...
Siamo riusciti a collocare la morte delle nostre figlie, ma non siamo riusciti ancora a collocare la morte in sé...
Si sta affacciando per noi una nuova fase, nella quale dobbiamo necessariamente riprenderci un po' della leggerezza di un tempo...
Affronteremo il peggio, quando e se il peggio arriverà....
Detto così sembra facile... 

P.S.
Spero che abbiate trascorso una buona estate!
Un caro saluto a tutti.
E.


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